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Argitrade ha messo in esercizio, all'inizio del 2009, il suo primo impianto a fonti rinnovabili alimentato da biomassa vegetale denominato "VEGOIL POWER 1".

L'impianto è stato totalmente finanziato da Argitrade.

L’impianto realizzato utilizza motori endotermici alimentati direttamente da biomassa vegetale solida mantenuta allo stato liquido con annessa sezione di recupero termico dal raffreddamento del motore.

L’impianto non prende in considerazione il recupero termico dai fumi di combustione che potrà essere utilizzato in un secondo tempo laddove si trovino utenti che possano utilizzarlo.

L’impianto, denominato VEGOIL POWER 1, ha 2 unità di moto-generazione, con motore tipo Mitsubishi in grado di condurre un alternatore alla potenza continua di 485 KW elettrici, ed ha una potenza elettrica complessiva continua di 970 KW elettrici.

L’impianto è stato realizzato utilizzando una porzione di stabilimento industriale esistente ed operante sito in Ardea.

Il vantaggio dell’utilizzazione della biomassa vegetale solida mantenuta allo stato liquido come combustibile consiste nel fatto che tale combustibile è pulito e biodegradabile al 100%, in quanto la CO2 emessa durante la combustione è la stessa assorbita dalla pianta nel suo ciclo vitale; consente di perseguire il massimo vantaggio energetico in quanto l'energia per estrarre e trasportare la biomassa è una minima parte rispetto al all'energia contenuta nella biomassa stessa; è inoltre un combustibile molto sicuro nelle fasi di trasporto e stoccaggio.

Dal punto di vista dell’impatto ambientale le biomasse vegetali allo stato liquido presentano differenze sostanziali rispetto al gasolio, infatti, grazie alla presenza di ossigeno nella loro molecola (circa l’11%), permettono di avere:

- una migliore combustione rispetto ai combustibili tradizionali;

- assenza di idrocarburi policicli aromatici, fra i principali responsabili dell’inquinamento ambientale;

- assenza di zolfo, responsabile di varie problematiche ambientali;

- riduzione del 58% del particolato e del 78% delle componenti più nocive, come ad esempio la carboniosa, in quanto più assorbibile durante la respirazione;

- riduzione del 58% del monossido di carbonio e del 68% dei composti aromatici altamente cancerogeni.

L’impianto cede tutta l’energia elettrica prodotta alla rete Enel.

La Produzione di energia elettrica avviene secondo il seguente protocollo:

con rete presente, ciascun motogeneratore, tramite un comando locale oppure a distanza, può essere avviato. Avviatosi e raggiunte le condizioni di regime, il gruppo si sincronizza con la rete e si inserisce
in parallelo alla rete stessa con la chiusura dell’interruttore di gruppo ed inizia a cedere energia.
Opportuni dispositivi di regolazione portano gradualmente il gruppo ad erogare la sua piena potenza elettrica. Durante il funzionamento, il gruppo è completamente autocontrollato ed ha opportune protezioni, contro i malfunzionamenti. Il grado di protezione è tale da consentire un funzionamento non presidiato in condizioni di assoluta sicurezza, in osservanza alla normativa vigente. Se durante il funzionamento del gruppo venisse a mancare la tensione di rete, il gruppo si arresta e, dopo opportuno tempo di raffreddamento, automaticamente si riavvia al ritorno dei parametri di rete con la stessa procedura sopra indicata.
Per le microinterruzioni di rete il gruppo non si spegnerà ma resterà in moto e si rimetterà in parallelo rete non appena la tensione di rete rientrerà nei valori nominali.

I componenti fondamentali dell'impianto sono: 

- 2 cisterne coibentate e riscaldate per mantenere liquida la biomassa vegetale, della capacità complessiva di 125.000 litri, con annesse pompe per il rifornimento periodico ai motogeneratori; 

- 1 box tecnico contenente un serbatoio di accumulo dell'acqua calda prodotta dai motogeneratori per alimentare le serpentine di riscaldamento delle cisterne e mantenere caldi i motori eventualmente fermi per manutenzione; 

- 1 supervisore che consente di visualizzare in continuazione tutte le informazioni tecniche e prestazionali dell'impianto che è collegato via Internet al fine di consentire la visualizzazione anche da remoto; il supervisore consente agli operatori autorizzati di variare parametri ed anche di accendere e spegnere i motogeneratori da remoto; 

- 2 motogeneratori da 485 KWe ciascuno; 

- 1 cisternetta di urea al 40% che serve per alimentare gli impianti di abbattimento degli ossidi di azoto ai limiti di legge, posti in ciascun motogeneratore; 

- 1 quadro generale di media tensione che consente l'inserimento o il disinserimento della potenza elettrica genetata in BT da ciascun generatore verso il trasformatore elevatore di tensione da BT a MT; il quadro ha il controllo e la protezione della corrente immessa dal sistema in rete, il controllo e la le protezioni dei quadri elettrici posti rispettivamente in ciascun motogeneratore, nel box tecnico e nello stabilimento per l'alimentazione delle utenze generali di stabilimento; 

- 1 cabina per la cessione dell'energia in MT alla rete costituita da due scomparti dei quali uno dedicato all'Enel ed uno per contenere le celle di protezione in MT, secondo le prescrizioni del gestore di rete. 

L'impianto ha un piano integrato di manutenzione preventiva, correttiva e straordinaria che consente di avere per ciascun motogeneratore una disponibilità operativa di 7900 ore annue, corrispondenti ad una produzione totale di 7.663.000 KWh lordi ed una produzione netta, dopo aver detrattogli autoconsumi e le perdite sul trasformatore elevatore di tensione e sull'elettrodo interrato che collega il trasformatore alla cabina di cessione di energia, di circa 7.300.000 Kwh.

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